Riportiamo qui di seguito integralmente con qualche aggiunta di link e foto l’opuscolo stampato in occasione del 30° anniversario di Rinascita e.V., riproponendoci d’altro canto di completare quantoprima il lavoro già intrapreso ed aggiornarlo con l’ultimo decennio di attività.
Rinascita a Monaco di Baviera
L’intento di questo opuscolo è di ripercorrere i 30 anni di rinascita e. V. cercando di farci accompagnare dalle persone che furono e sono le protagoniste di questo viaggio stesso. Premettendo che, per motivi oggettivi, non ci è possibile ricostruire nei minimi dettagli tutto ciò che è stato, ci scusiamo se a qualcuno, facendo riscontro alle proprie conoscenze dei fatti, potrà capitare di notare delle omissioni o imprecisioni; esse sono solo frutto di limiti e carenze nel reperire fatti e documenti da parte nostra e non di scelte.
In questo viaggio, in cui verranno presentate le attività svolte dall’associazione, ci preme porre un particolare accento sull’aspetto “umano”, sulle persone, cioè, che con la loro volontà ed il loro impegno hanno permesso all’associazione di nascere, di svolgere le diverse attività che ha svolto e di essere tuttora presente nella vita socioculturale di Monaco di Baviera. Desideriamo, a questo punto, volgere per un attimo il pensiero a tutti coloro che, pur essendo stati partecipi di questa storia, non possono essere, per vari motivi, qui con noi a ripercorrere questo viaggio.
Introduzione (brevi cenni storici)
Il miraggio di riuscire a sfuggire alla certezza della miseria e della povertà, e non da ultime, alle condizioni socio-politiche, che dal medioevo si sono distaccate solo di nome ma non di fatto, è la molla per l’instaurarsi del dubbio. Dubbio che fa immaginare la possibilità di trovare altrove la dignità e quel minimo di sicurezza economica che mancano al “paese”: “Si parte verso il benessere”.
Lo scenario è quello dell’Europa industriale della fine degli anni ‘60 che si crogiola nel boom economico. Alle zone “sviluppate” d’Europa manca, come spesso accade, la manovalanza, poiché la popolazione locale tende sempre più a specializzarsi e abbandona, anche per questioni di immagine, i lavori più umili. In particolare in Germania (RFT/BRD), con la quale già dal 1955 esiste un accordo bilaterale di reclutamento di mano d’opera, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Federale del Lavoro (Bundesanstalt für Arbeit) Tabella 1 , Tabella 2 avviene un forte movimento migratorio soprattutto dalle regioni italiane del sud, dalle isole e dal Friuli.

Tabella 1

Tabella 2
La meta è una: “Guadagnare il più possibile per poter, nell’arco di un lustro o di un decennio, rientrare in Italia portando con sé soldi e dignità”. L’impatto è duro, si resta, come recita una canzone napoletana dei primi del ‘900, “carne da macello”. La forza della disperazione ed il condividere l’amara sorte con altri connazionali, mitigano le sofferenze dovute alla discriminazione, alle differenze linguistiche e culturali, nonché alla lontananza dalla propria famiglia. Ben presto, però, ci si rende conto che, all’idea iniziale di ritornare in Italia, subentra la quasi certezza che si resterà più a lungo del previsto in Germania. Superate le prime difficoltà ci si comincia ad ambientare, c’è chi fa venire i parenti, chi mette su casa e chi, pur essendo rientrato in Italia, decide, per vari motivi (tra i quali quello di essere venuto a contatto con una libertà e moralità diverse da quelle del paese d’origine e forse più vicine alle proprie idee ed esigenze), di ritornare in Germania e stabilirvisi definitivamente.
Con il passar degli anni la posizione lavorativa viene a modificarsi come vedremo in seguito; diminuiscono gli operai ed aumentano gli operatori del settore terziario (ristorazione e commercio), con conseguenze anche per ciò che riguarda la struttura sociale e le attività dell’associazione; fino a giungere, dalla fine degli anni ‘80 in poi, ad un’emigrazione di tipo “qualificato” comprendente insegnanti di lingua italiana nonché ingegneri e tecnici per i centri di ricerca.
Premesse, nascita e vita
A Monaco di Baviera, verso la fine degli anni ’60 ed inizio degli anni ’70 vivevano all’incirca 23.000 italiani, di cui l’84 % erano operai ed il 14 % operava nel settore terziario (commercio, ristorazione). I punti d’incontro per la comunità italiana erano la stazione centrale, la missione cattolica, l’INCA oppure le baracche dove vivevano gli operai del settore edilizio (si costruivano la metropolitana e i quartieri nuovi di Monaco: Neuperlach, Fürstenried, ecc.) e i “Wohnheim” dove vivevano gli operai delle varie fabbriche (MAN, BMW, ecc.). Ci si incontrava per non sentirsi soli, per scambiarsi le novità dall’Italia in cui la vita politica era quanto mai attiva e carica di buone premesse per il futuro, futuro per il quale si facevano conti e progetti.
Un gruppo di queste persone, in prevalenza operai, iscritti al Partito Comunista Italiano (PCI), riunendosi anch’esse dove potevano (ad es. dal DGB, sindacato tedesco), erano impegnate politicamente cercando di portare avanti temi, discussioni ed attività proprie dell’area comunista italiana; si pensava molto alla politica italiana, ma dall’Italia consigliavano di operare con cautela, dato che i tedeschi con la DDR avevano già in casa uno spauracchio comunista. Questo fatto non costituiva un problema, volevano sì far politica, ma sempre attenendosi alle regole della democrazia. Un grosso problema era dato invece, dal fatto che non era permesso, dalle leggi federali tedesche, agli stranieri costituire partiti o sezioni di essi in Germania, per cui, anche se si riunivano e discutevano, non avevano nessuna voce in capitolo, né tantomeno potevano intraprendere iniziative che potessero essere in un qualche modo riconosciute né dalle autorità italiane né da quelle tedesche. Era quasi un circolo vizioso; non potevano avere una sede perché non era possibile costituirsi come sezione estera, e non potevano avere quindi un punto di riferimento fisso che desse un’immagine di omogeneità; difatti la tipica domanda di chi si trovava a partecipare per la prima volta ad un incontro era: “Perché non avete una sede?”.
Per cercare di sbrogliare un po’ questa matassa fu inviato dal PCI un giovane dirigente, Mario Cialini.
Nel 1972 nacque dunque, anche se non ancora riconosciuto ufficialmente, il “Circolo Culturale Ricreativo Rinascita”. La nascita ufficiale fu il 1° novembre 1973, e la prima sede, che fu trovata grazie all’interessamento dell’INCA e grazie ad un aiuto finanziario del PCI dall’Italia (occasione unica), fu nella Oberanger 34.
I compagni del PCI si iscrissero (salvo alcune eccezioni) anche al Rinascita, anzi accadde che persone che non erano del PCI aderissero al Rinascita, dando così al neonato circolo l’opportunità di contare su circa 100, 150 iscritti. Questo dato è molto importante per due motivi: 1°) perché la maggior parte degli iscritti erano operai e 2°) poiché solo con le quote di tesseramento degli iscrittii si garantiva una base economica per poter dare avvio alle diverse attività, dato che non esistevano altre fonti di finanziamento esterno. Da quel momento ebbe inizio una serie diattività (verranno descritte in seguito), che fecero del Rinascita una “sezione “ molto particolare.
Tale “anomalia” veniva a manifestarsi in diverse occasioni; ad esempio, pur dovendo dipendere per gerarchia da Stoccarda, di fatto il Rinascita intratteneva rapporti molto più diretti con l’Italia. Anche per ciò che riguardava le attività, a parte alcune “liturgie” che venivano praticate con tutta la consapevolezza di essere di sinistra, il resto veniva scandito da ritmi ed esigenze che tenevano conto della realtà in Italia ma anche e particolarmente della vita quotidiana a Monaco. La metodica del Rinascita era basata sul dibattito, senza l’adesione cieca al partito, una metodica marxiana, che causava al Rinascita, da parte della Federazione Comunista, critiche con appellativi di dissidenza. Ma forse proprio perciò la sede del Rinascita divenne fulcro e punto di riferimento per l’area “laica” degli italiani di Monaco di cui seppero usufruire anche altri gruppi, nuovi e non. Le alternative, come abbiamo accennato sopra, erano la Missione Cattolica o la stazione centrale.
Per dare a Cesare ciò che è suo bisogna fare, a questo punto, alcuni nomi: come abbiamo già detto, dall’Italia fu inviato un giovane funzionario, Mario Cialini, che tra le altre cose fu presidente del Rinascita dalla sua fondazione al 1975; c’era Giuseppe Tumminaro , ancora oggi molto attivo; c’era Orazio Vallone, anch’egli ancora presente; poi c’erano Luigi Midena, che fu diverse volte presidente, Enrico Rondena, Bruno Pirozzo, i fratelli Raco, Pala, che lavorava alla MAN, Rende, Lino Padovan, Raimondo Mendolia, Raffaele Angelini ed altri di cui purtroppo sono andate perse le tracce.
Il Rinascita coniò per il suo modo di agire il motto “fare, non consumare, cultura” e non solo cultura, come dimostrato dalle diverse attività (consultorio, consulenze e seminari) anche di carattere sociale, per le quali ottenne nel 1978 il riconoscimento dal Consolato della sua “attività ad effettivo vantaggio della collettività” e l’iscrizione al registro delle associazioni all’Ambasciata di Bonn.
Nel 1980 il Rinascita dovette lasciare la sede nell’Oberanger 34, e mentre ne cercava un’altra venne ospitato da un circolo turco, dando il via, in questo modo, ad una nuova apertura nei confronti di altre etnie presenti anch’esse come “Gastarbeiter” in Germania, quali i turchi ed i greci.
Nel 1981 il Rinascita trovò una nuova sede nella Goethestraße 54 e, dopo i dovuti lavori di rinnovo, il 1° maggio la poté inaugurare. Sede che darà nuovo slancio a tutte le attività e contribuirà in maniera particolare, senza tralasciare gli appuntamenti politici, all’aumento delle attività culturali; mantenendo anche, in modo molto attivo, il contatto già intrapreso con i diversi gruppi etnici, anzi, ampliandolo con africani e curdi.
Come abbiamo visto sopra ci fu un riconoscimento da parte delle autorità consolari, ma in particolar modo sono da ricordare l’aiuto, l’appoggio ed i consigli dell’allora console: Dott. Valacchi, il quale non esitava, quando a suo avviso era necessario, a sollevare critiche che si rivelavano spesso molto costruttive. Altresì è da ricordare il segretario generale dell’ALEF Gino Dassi per i suoi preziosi consigli, particolarmente quando si decise di fondare il giornale “rinascita flash”.
Gli anni dal 1981 al 1990 citando una frase di Egle Maguolo-Wenzel “furono entusiasmanti e laceranti”: l’entusiasmo e la speranza dati dal fatto che le sinistre europee avevano guadagnato la maggioranza nel parlamento europeo; il lutto per la morte di Enrico Berlinguer e man mano la conseguente guerra intestina che determinò, insieme alla fine del socialismo reale, lo sgretolamento della sinistra italiana e lo scioglimento del PCI.
In questo panorama anche gli iscritti al Rinascita ebbero un momento di crisi, la politica non fu più capace di rappresentare gli ideali e molti lasciarono il partito ed il Rinascita, non riuscendo più ad identificarsi con la frastagliata sinistra italiana. Si giunse anche a discutere di voler chiudere il circolo nonostante la buona fama guadagnata negli anni precedenti. Ma l’intenzione di non rendere vano tutto il lavoro fatto fino ad allora fece prendere la decisione ad alcuni iscritti, tra i quali il molto attivo “Gruppo Donne Italiane” (con, tra le altre, Egle Maguolo-Wenzel e Daniela Pasculli-Schmid), di continuare autonomamente a gestire il Rinascita. A maggioranza fu scelto di mantenere il nome Rinascita chiedendo al PCI il permesso di poter continuare ad utilizzarlo. Venendo quindi a mancare il denominatore comune della politica si intravide nella cultura una alternativa valida per poter continuare a portare avanti i tanti progetti in corso.
Per i primi anni non fu facile portare questo nome, non fu facile far capire che il Rinascita non apparteneva più a nessun partito. Lo sviluppo andò avanti fino al momento in cui, nel 1992, il Rinascita decise che era giunta l’ora di prendere una veste più consona alle sue caratteristiche e divenne “eingetragener Verein” (gemeinnützig); una associazione senza scopo di lucro e con intenti socio-culturali. Lo stesso anno il Rinascita fu costretto ad abbandonare la sede della Goethestraße 54, poiché in seguito alla morte del proprietario il nuovo affittuario triplicò la pigione. Non trovando nulla di accessibile in sostituzione, il circolo fu costretto a disfarsi della biblioteca, del cineforum, e di tutte quelle attrezzature e strutture che erano servite per le varie iniziative: in pratica a cessare la maggior parte delle attività. Quello che non si riuscì a dividere tra i soci, o a far tenere in custodia, venne, tra il dispiacere di tutti, buttato via in un container della discarica comunale. Fu, come commenta Tumminaro: ”Una tagliata di testa”; un colpo molto duro le cui conseguenze si ripercuotono ancora oggi.
Per il Rinascita ricominciò il pellegrinaggio, venendo ospitato, sempre molto cordialmente, ad es. nella “Casa Greca” della Bergmannstr., nelle sale parrocchiali varie e, quando era possibile, all’Istituto Italiano di Cultura; fino a giungere ai giorni nostri in cui il Rinascita prende in uso, pagando un piccolo affitto, di volta in volta, a seconda delle diverse manifestazioni e attività, delle sale nella “Eine-Welt-Haus” (un complesso creato dal comune di Monaco per dare la possibilità a gruppi ed associazioni che non hanno una sede propria, di prendere in affitto delle stanze per le loro necessità).
Da questa precaria situazione di vagabondaggio scaturì nel 1992 l’esigenza di restare in contatto ed il più possibile informati. Non si volevano fare dei foglietti tipo “circolari”, per cui, quasi per scherzo, si pensò di fare un piccolo giornale fotocopiato di 4 pagine con notizie brevi e sintetiche: così nacque “rinascita flash”, che, quindi, quest’anno compie venti anni di attività.
Per comprendere meglio l’attuale rinascita e. V. bisogna ricordare il fatto che esso è composto da diversi gruppi d’interesse, gruppi che, pur operando autonomamente, appartengono ideologicamente e per nascita a rinascita e. V..Questo è indicativo della facoltà di evoluzione e di adattamento dell’associazione al fine di andare incontro alle esigenze del momento. I gruppi, nati dal motto sempre vivo: “fare, non consumare, cultura”, si sono formati quasi per caso, ma poi si sono consolidati con la consapevolezza di ciò che stavano facendo.
I gruppi: rinascita flash, Gruppo Arte Monaco, Teatro Instabile Monaco, Quelli che il teatro…, Tantopecanta‘ – folk”core”, Gruppo Web, Gruppo filosofico Pensiero Creativo, Videomar…
Rinascita flash.
Rinascita flash è stato di fatto il primo gruppo fisso di Rinascita , nato per necessità (da un’idea di Egle Maguolo-Wenzel, che ne è ancora responsabile in qualità di caporedattrice ed editrice) come circolare interna in forma fotocopiata. Giunse alla forma stampata grazie, come abbiamo già detto in precedenza, ai preziosi consigli del Dott. Valacchi e di Gino Dassi, seguendo i quali si arrivò a forme di finanziamento che permisero appunto di passare dalle fotocopie alla stampa. Per i primi anni veniva distribuito gratuitamente e si arrivò a numeri con una tiratura di 2500-3000 copie. Veniva molto apprezzato per la quantità e la qualità dell’informazione fornita. Poi, nonostante i finanziamenti, i costi non permisero più di farne un giornale gratuito (anche perché dalle 4 pagine iniziali era arrivato a 12). Si dovette quindi limitarne la stampa e contemporaneamente farlo pagare. Si pensò di fare un giornale con le altre associazioni italiane in Baviera per poter dividere meglio lavoro e costi, ed anche perché non si poteva credere di essere gli unici ad avere interesse nel campo dell’informazione. Si era anche disposti a trovare un altro nome per renderlo consono alla nuova veste di “giornale delle associazioni”. Il riscontro fu, però, negativo e così si continuò da soli ed in forma ridotta. Oggi viene distribuito ai soci di rinascita e. V., agli abbonati e viene venduto alla stazione centrale di Monaco, ma la tiratura resta ridotta.
Gruppo Arte Monaco (GAM)
È un gruppo di artisti, pittrici e pittori con diversi stili e caratteristiche, che hanno al loro attivo diverse mostre individuali e collettive.
Teatro Instabile Monaco (TIM)
Primo gruppo teatrale dedito principalmente alla commedia dell’arte, partecipò a diverse manifestazioni organizzate anche da enti pubblici (assessorato alla cultura del comune di Monaco, Istituto Italiano di Cultura). Nel 1999 si sciolse ed alcuni membri fondarono un nuovo gruppo:
Quelli che il teatro…
Erede riconosciuto ed apprezzato che prosegue sulla scia della commedia dell’arte.
Tantopecantà – folk”core”
Nato nel 1996 come duo, è attualmente composto di 5 persone che interpretano canti popolari italiani e composizioni proprie.
Gruppo Web
Nato dall’esigenza di restare al passo coi tempi, si occupa della presenza dell’associazione in internet, organizza corsi e piccoli seminari per aiutare nella comprensione dell’utilizzo del computer. (logo 47/o)
Gruppo filosofico Pensiero Creativo
Discutere è sempre stato un momento di aggregazione per il Rinascita: dalla discussione su argomenti pratici alla filosofia il passo non è stato lungo. Il gruppo, dopo la costituzione ed un periodo di vita nel Rinascita, ha deciso di diventare del tutto indipendente e non definirsi più appartenente al Rinascita, pur collaborando in diverse occasioni con esso.
Videomar…
Nuova, per modo di dire visti gli antenati (Cineforum), ed in via di sviluppo è la videoteca che, oltre a mettere a disposizione dei soci film in lingua italiana, organizza anche proiezioni.
I presidenti di Rinascita in ordine cronologico
- 1972-1975 Mario Cialini
- 1976 Enrico Rondena
- 1977 -1978 Luigi Midena
- 1979 -1980 William Veneri
- 1981 Giuseppe Tumminaro
- 1982 Salvatore Piras
- 1983 -1984 Tommaso Todde
- 1985 -1986 Vittoria Colletto
- 1987 -1090 Luigi Midena
- 1991 -1994 Egle Maguolo
- 1995 Luisa Chiarot
- 1996 -1997 Daniela Pasculli
- 1998 -1999 Mattia Marino
- 2000-2015 Sandra Cartacci
- 2016-tutt’oggi Marina Arlati
Dal 1972 al 1991 (da una ricostruzione storico-cronologica fatta in occasione del 20° anniversario di Rinascita nel 1992)
1972
Incontri informali, si discutono i problemi della casa, del lavoro e della scuola.
Nasce l’idea di fondare un’associazione, visto il divieto di riunirsi come sezione di partito.
Il circolo culturale rinascita prende forma ma non è ancora riconosciuto ufficialmente.
1973
1° novembre 1973 atto di nascita ufficiale del “Circolo Culturale Rinascita“, la sede è nella Oberanger 34.
1973-1975
Al fine di rendere meno dure le condizioni di vita degli emigrati e per lottare contro la ghettizzazione nel mantenimento dei legami socio-culturali con il paese d’origine, il circolo si dà da fare per promuovere lo sport, chiede una biblioteca al Consolato, organizza “spaghettate”, feste de L’Unità, gite e corsi gratuiti di tedesco. Si tengono serate informative sulla storia del PCI. Un momento importante di questi anni è la prima Conferenza Nazionale dell’Emigrazione, dal 24 febbraio al 1° marzo 1975.
Nel marzo 1975 viene fondato il giornale “Tempi nuovi”, una tribuna di informazione, di discussione e di denuncia di “vergogne abitative”, di problemi della scuola, di casi di discriminazione sul posto di lavoro, ecc…, nel giornale trova spazio anche il tema “donna” e nel primo numero si legge l’annuncio della prima Festa della Donna Emigrata a Monaco. La redazione s’incontra la sera dopo il lavoro.
1976-1977
E` il periodo dei “treni rossi”, chiamati così perché portano a votare gli emigranti, la cui stragrande maggioranza dà il voto al PCI. Il Rinascita denuncia le disagevoli condizioni di viaggio che devono affrontare gli emigrati per poter andare a votare.
Rinascita organizza la partecipazione al Congresso degli Emigrati che si tiene a Torino nel 1977.

Rinascita partecipa al Congresso degli Emigrati a Torino (1997).
Dopo il terremoto in Friuli molti emigrati friulani ritornano in Italia per poter prendere parte alla ricostruzione. Il Rinascita, con la FILEF e l’ALEF, invia un segno di concreta solidarietà ad una famiglia di terremotati.
1977-1978
Nei Wohnheim si abita ancora in vani che contengono fino a 6 letti a castello. Si partecipa alla dimostrazione del DGB, si organizzano incontri con ex-partigiani italiani e si discute di vari temi, tra cui del “ruolo della donna nella società capitalistica”.
Un’iniziativa che riscuote un forte interesse è un corso di fotografia che durerà alcuni anni. L’attività del Rinascita è sempre stata orientata al motto “fare, non consumare, cultura”. (foto 10/v).
Il 1° febbraio 1978, dopo una lunga lotta burocratica, il Rinascita viene iscritto nel registro delle associazioni dell’Ambasciata d’Italia a Bonn. Il Consolato di Monaco attesta la dinamica vita associativa del circolo e la sua attività ad effettivo vantaggio della collettività.
1979-1981
Si organizzano la Giornata Internazionale della Donna e la Festa dell’Emigrazione. Ci si dedica al calcio, ma anche, e soprattutto alle prime elezioni per il Parlamento Europeo. Giuliano Pajetta viene spesso a trovare le compagne ed i compagni di Rinascita.
Nel 1980 il circolo deve lasciare la sede in Oberanger e ci si incontra presso un circolo turco.
Nel 1981 si affitta un magazzino nella Goethestraße 54. Vi si lavora per diversi fine settimana e, il 1° maggio 1981, si inaugura ufficialmente la nuova sede del Rinascita.
1981-1983
Si organizza una partecipazione di italiani alla manifestazione contro la disoccupazione organizzata dai sindacati europei il 4 giugno 1983 a Stoccarda. Si rivendica la parità di diritti sociali e civili nel paese di residenza.
Si tengono incontri e discussioni sulla pace e sulla xenofobia. Nel programma del circolo non si trovano più soltanto corsi di tedesco per italiani, ma anche di italiano per tedeschi.
1983-1984
Sempre più tedeschi partecipano alle gite in Italia organizzate dal Rinascita ed il Rinascita partecipa a manifestazioni tedesche. Sui diritti dei lavoratori stranieri non si discute più soltanto tra italiani, ma anche con l’”Eurolinke” (la sinistra tedesca ed europea).
La “Giornata Internazionale della Donna” degli italiani a Monaco è ormai istituzionalizzata.
Il 1984 è un anno di gioia per la vittoria del PCI alle elezioni per il Parlamento Europeo e di lutto per la morte di Enrico Berlinguer.
1985
Si organizzano una mostra sulla mafia ed un concerto, al Kunstverein di Monaco, a cui partecipa la vedova del parlamentare Pio La Torre, assassinato dalla mafia.
Si discute del voto comunale per gli stranieri. Si tengono incontri informativi su problemi di matrimonio, divorzio e cittadinanza, contemplando sia la legislazione italiana che quella tedesca.
Nel 1985 il Rinascita ha una presidentessa e nel direttivo la maggioranza è costituita da donne.
Le mete delle gite non sono più soltanto le città italiane, ma anche quelle bavaresi.
1986
Si organizzano feste per bambini e castagnate.
Il 1° maggio, dopo la manifestazione dei sindacati, alla festa al circolo partecipa il gruppo musicale della DGB.
I matrimoni misti non sono più rare eccezioni, i figli nascono a Monaco, frequentano scuole tedesche. Ai vecchi problemi irrisolti si aggiungono i nuovi: problemi di lingua, di cultura, di scuola per i figli. Si avverte la necessità di un discorso nuovo che superi quello tradizionale dell’associazionismo nell’emigrazione e recepisca meglio le esigenze.
1987
La meta di un rientro in Italia diventa sempre più lontana e problematica per motivi economici e per i problemi di reinserimento dopo tanti anni di vita all’estero. Anche il Rinascita avvia un nuovo corso, ci si occupa di tematiche nuove, come l’energia nucleare, l’AIDS.
La rivendicazione dei diritti civili si pone sempre più al centro dell’attenzione.
1988-1989
Malgrado i notevoli mutamenti, tre restano gli appuntamenti annuali fissi: la Giornata Internazionale della Donna, il 1° maggio e la festa de l’Unità.
Si pensa di più ai giovani e ci si occupa dei temi più attuali. Un momento di forte impegno è rappresentato dal rinnovo del Parlamento Europeo. Le elezioni per il Parlamento Europeo sono particolarmente importanti per la comunità italiana, perché, superando i “confini nazionali”, corrispondono meglio all’identità dell’italiano che da decenni ormai è lontano della sua “nazione”, e anche perché rappresentano le uniche occasioni in cui gli emigrati, potendo esercitare il diritto di voto, si sentono più “cittadini”.
Anche alla seconda Conferenza Nazionale dell’Emigrazione si parla dell’emigrato come cittadino europeo e del mondo.
11 marzo 1989, Istituto Italiano di Cultura: “La pankina” di F. Wenzel, organizzata dal Gruppo Donne Italiane in collaborazione con ALEF, ASLEF, Regione Lazio, Regione Friuli V. Giulia, Klartext del Sendlinger Kulturschmiede.
1990-1991
Il Rinascita ormai maggiorenne, si emancipa completamente dal PCI e diventa un circolo autonomo, in cui collaborano sempre più anche tedeschi.
Il circolo s’intende come uno spazio aperto alle iniziative più diverse: dalla musica classica alla podologia, dai “brunch” al teatro, dalle mostre al videoclub.
La parola d’ordine è “multiculturalismo” (nel direttivo ci sono italiani, tedeschi, turchi, greci e croati). Non si rinnegano le origini, ma il discorso è nuovo e tutto proiettato verso il futuro, pur mantenendo l’impegno per la pace, la parità di diritti e la giustizia sociale
trasformazione in e. V.
1992-2002
Attività fisse di Rinascita nella sede della Goethestr. 54:
- ogni secondo sabato del mese: incontro dei collaboratori di rf; trattamenti podologici e flessoterapeutici gratuiti;
- ogni terzo sabato del mese: Stammtisch italiano;
- ogni primo e terzo giovedì: assistenza gratuita per pensioni, assicurazioni malattie, assegni familiari, contributi assicurativi;
- ogni quarto sabato del mese: animazione culturale (film, musica, letture ecc.) per i non più giovani.
Il circolo era aperto ogni giovedì e sabato dalle 15.00 alle 17.00 ed offriva la possibilità di usufruire della biblioteca, di guardare dei videofilm e di leggere riviste e giornali italiani.
1992
- La tematica particolare di quell’anno fu l’elezione dell’Ausländerbeirat.
- Dentro Napoli (video, poesie, canzoni, curiosità, gastronomia, gioco) mostra fotografica sui Campi Flegrei in collaborazione con “Cento Fiori“ e l’associazione “Cuochi italiani in Germania“.
- Stammtisch italiano (fagiolata, tombola, musica e chiacchiere). Incontro informativo sulle nuove norme sulla cittadinanza con l’avv. Andrea Hinterhäuser.
- Torneo di briscola in collaborazione con l’ALEF.
- Giornata Internazionale della Donna: tavola rotonda sull’attualità della giornata, con opinioni ed esperienze di donne italiane, turche, greche e tedesche. Musica, teatro, video, documentazione sul tema negli anni dal 1975 al 1991, mostra fotografica, edizione speciale di rf, tombola e rinfresco. (foto 31/v)
- Incontro con l’avv. israeliana Felicia Langer, con letture dalla sua autobiografia “Zorn und Hoffnung“. In collaborazione con diverse associazioni fra cui Frauen für Palästina e amnesty international.
- Infomeeting con Ahmet Naz, dell’Ausländerbeirat, lista IDS (Internationale Demokratische Solidarität) sulla questione curda.
- Grigliata con musica dopo il comizio (il ricavato della grigliata andava a favore dei lavori di restauro necessari alla sede). Primo incontro de “Le pulci“, gruppo di animazione per bambini, attivo ogni primo e terzo sabato del mese, con realizzazione di uno spettacolo teatrale e di un giornalino a numero unico.
- Tavola rotonda sul tema: Rassismus, Fremdenfeindlichkeit, Nationalismus, Fundamentalismus: eine Gefahr für die Zukunft? con Ahmet Naz. infomeeting sul tema: strategie contro la mafia (a seguito dell’assassinio di G. Falcone) con la partecipazione di Ugo Boggero, esperto venuto dall’Italia. Laboratorio di scrittura e teatro giovani (ragazzi 10-14 anni).
- Inaugurazione della mostra di Sigrid Beylich e Alto Fertl. Festa di rf: dibattito sul vertice economico mondiale; incontro con Mario Cialini, primo presidente del Rinascita; musica, gastronomia, tombola, mercatino.
- Futura redazione di rf.
1993
- Con scadenza più o meno mensile si riunivano uno Stammtisch italiano ed uno internazionale in diversi locali intorno a Sendling.
- Internationaler Kindertag, in collaborazione con lo Städtische Jugendamt ed il Freizeitheim Sendling: gli italiani erano il gruppo più numeroso, ma erano presenti anche turchi, croati, albanesi, nonché molti tedeschi. In programma anche un incontro-dibattito sulla condizione delle ragazze islamiche in Germania.
- Internationales Fest, in collaborazione con il Consolato Gen. d’Italia ed il Kulturreferat. In programma: intrattenimenti musicali con artisti italiani, spagnoli e bavaresi. Concorso a premi sul tema: Kennen Sie Bayern?
- Giornata di rinascita flash, con Giovanni di Lorenzo e Hans-Jürgen Palme, esperto di mezzi di comunicazione, docente all’Institut Jugend Film Fernsehen.
1994
- Tematica principale dell’anno fu l’elezione del Parlamento Europeo.
- In occasione delle elezioni per il Parlamento Europeo Rinascita aveva indetto un concorso a premi sulla base di un questionario da riempire: il sorteggio e la premiazione hanno avuto luogo durante la giornata di Rinascita per l’Europa al Selbsthilfezentrum della Bayerstr. 77. In programma: un info-meeting, cui hanno partecipato esperti e parlamentari europei, ed un Europarty, con musica (dal Romancero Hitano di Garcia Lorca e folklore siciliano), mostre, gastronomia e informazioni.
- Il Rinascita offriva servizi nei seguenti campi, con uno sconto del 10% per i soci:
- consulenze aziendali, traduzioni (tedesco- italiano- spagnolo- greco), lezioni e corsi di conversazione (italiano, greco), assistenza agli anziani, assistenza privata a malati e bambini, lavori domestici, podologia (privata e tramite cassa mutua).
- Festa di Natale, in collaborazione con il Circolo dei Siciliani di Monaco: cenone, teatro, ballo, tombola.
1995
Brindisi di buone feste con presentazione del nuovo direttivo e del nuovo presidente.
1996
- Impegno particolare per l’elezione del Comites. Ogni terzo venerdì del mese Stammtisch su temi di attualità alla Griechische Gemeinde, Bayerstr. 89. Due incontri, in collaborazione con il “Cento Fiori“, sul tema: voto comunale.
- Giornata Internazionale della Donna: musica, sketch, tombola, gastronomia, relazioni sul tema “Partecipazione civile delle donne italiane“.
- Infomeeting sul Comites a Neufahrn. Incontro e dibattito sul tema “Federalismo: Italia a rischio?“ con la partecipazione di quattro rappresentanti dei seguenti partiti: Alleanza Nazionale, Lega Nord, PDS, Rifondazione Comunista. (foto 16/o)
- Festa di fine anno: viaggio musicale per l’Italia, teatro da “Mistero buffo“ di Dario Fo, mostre, cori, tombola e cenone.
1997
- Incontro sul tema: LETS (banca del tempo).
- Incontro sul tema: “Modello nord-est, qualità e limiti di uno sviluppo”, presenti alcuni rappresentanti dell’ALEF di Udine. Intrattenimento musicale e tipico spuntino friulano.
- Giornata Internazionale della Donna, in collaborazione con il Consolato Gen. d’Italia, l’Istituto It. di Cultura e il Comites. Il programma comprendeva: un concerto per piano e contralto, il teatro cabaret “Fatti e rifattacci“, mostre, un intrattenimento musicale con il duo Tantopecantà, la presentazione della banca del tempo, giochi per bambini e gastronomia.
- Visita al Wohnheim di Feldkirchen in cui vivono diverse decine di italiani, per lo più calabresi, dipendenti di una ditta che si occupa di rimboschimenti e di cura di parchi e giardini. Bruschetta e cocomero.
- Festa di fine anno con giochi, cenone e musica con il duo Tantopecantà.
1998
- Giornata Internazionale della Donna con teatro musica e gastronomia.
- Infomeeting sul tema: Ingegneria genetica e democrazia con il dott. Paolo Sala.
- Festa multiculturale ANDERART: infostand e duo Tantopecantà. Infomeeting sul tema: “Energia e democrazia“, con il dott. Enrico Turrini che presenta il suo nuovo libro.
- Giornata di rf in collaborazione con il Consolato Gen. d’Italia ed il Kulturreferat: seminario “rf“ con Giovanni di Lorenzo, discussione sul ruolo dei media italiani a Monaco di Baviera, sketch e musica con i gruppi TIM (Teatro Instabile di Monaco) e Tantopecantà, tombola, caffè Internet, realizzazione di un numero speciale di rf, mostra di caricature di VIP di Monaco, video sul Friuli Venezia Giulia e la sera concerto del gruppo friulano TRIO U.T.GHANDI (in collaborazione con l’ALEF).
- Brindisi natalizio e battesimo del GAM (Gruppo Arte Monaco) con una mostra collettiva.
1999
- Festa di primavera: magia, musica, poesia, canto, danza, teatro, tombola, gastronomia, spazio bambini. Sommerfest della Selbsthilfegruppe (TIM e Tantopecantà).
- Festa multiculturale ANDERART: infostand, gruppo Tantopecantà e gruppo TIM che riceve il primo premio come gruppo migliore della sfilata. Storia musicale “IL PONTE“ (testi di S.Cartacci e musica di A.Coppola) Gruppo TIM – Alte Pinakothek nell’ambito della “Lange Nacht der Museen“.
2000
- Infomeeting sul tema: L’Italia, la Germania e l’Europa di fronte a Haider. “Für 50 Mark einen Italiener“ – Zur Geschichte der Gastarbeiter in München.
- Tre sere di canzoni vecchie e nuove sul tema emigrazione con il gruppo Tantopecantà alla stazione centrale di Monaco. Events & Information: teatro, musica, informazione (rf, rinascit@web, infostand dell‘ALEF), mostre e giochi.
- Primo seminario di base per capire meglio il computer: “Gestione del disco rigido“ con il dr. G.Minelli Quelli che il teatro… recitano “l’Amfiparnaso” nell’atrio dell’Alte Pinakothek.
- 10 ottobre Istituto It. di Cultura “Filosofia viva: Giordano Bruno e la passione per l’infinito“ a cura della dott. Miranda Alberti, in occasione del quarto centenario dalla condanna al rogo di Giordano Bruno.
- Al Kulturkeller si replica la storia musicale “IL PONTE”. L’AMFIPARNASO con il gruppo “Quelli che il teatro…“. Infomeeting su: Il Comites, con il neoeletto presidente Antonio Pellegrino.
2001
- Infomeeting sul tema: il voto degli italiani all’estero.
- Incontro sul tema: oroscopo con l’esperto Ilias Spyropoulos.
- Infomeeting sul tema: L’Italia è cambiata, e noi? Nascita della “chat-room“: ogni domenica dalle 21.30 alle 22.00 gli interessati si ritrovano a chattare. ARTE E PARTE, il cui programma comprende: una mostra collettiva del GAM, Pensiero creativo: letture dialogate da opere di L.De Crescenzo, “Quelli che il teatro…“ con due rappresentazioni: “Don Chisciotte e Sancio Panza“ e “Il figlio di Pulcinella“, Ilias Spyropoulos fa l’oroscopo, musica con il gruppo Folk”core”, Gruppo Web e rf informano, specialità italiane, ballo.
- Nella Casa Greca incontro su: “Nuove abitudini del vivere sani e del vivere bene“ con il dr. G.Minelli. Infomeeting: “Elezioni in Italia“. Europäisches Kulturfest dei partiti socialisti europei “Europa für alle“ con il gruppo Folk’core‘. Incontro sul tema: “Pubblico e privato nei nuovi aspetti della comunicazione“ con Sebastian Richter (Pro7).
- Infostand all’Internationales Volksfest 2001 al Westpark.
- Concerto del gruppo Folk’core‘ nel carcere di Stadelheim.
- Festa multiculturale ANDERART: Quelli che il teatro… e Folk’core‘ Festa d’autunno: gruppo musicale dei bambini, Folk’core‘,Quelli che il teatro… con “Sik-sik, l’artefice magico“ di E. De Filippo, Mimmo Lettieri e la sua musica da ballo. Infomeeting sul tema: “Terrorismo: eliminarne le cause o rispondere con la guerra?“ con il dott. Enrico Turrini, per la prima volta nella EineWeltHaus. Quelli che il teatro… presentano: “Il matrimonio di Figaro” di Beaumarchais.
- Di nuovo nella EineWeltHaus Rinascita collabora con i circoli Cento fiori e Scripta manent: Facciamo la pace: letture, interventi, musica e immagini sul tema. Fest(icciol)a di fine anno.
2002
- Prima proiezione di film della neonata videoteca italiana VIDEOMAR…. “Ferdinando e Carolina“ di L.Wertmüller, cui hanno fatto seguito ogni terza domenica del mese: “Nell’anno del Signore“ di L.Magni, “Il caso Mattei“ di F. Rosi, “Il commissario Montalbano: Il ladro di merendine“ di A.Sironi, “Riusciranno i nostri eroi…“ di E. Scola, “Il mestiere delle armi“ di E. Olmi, “Sostiene Pereira“ di R. Faenza, “Divorzio all’italiana“ di P. Germi.
- Infomeeting sul tema: “Nuove tecniche della genetica e loro implicazioni“ con il dott. L.Galligani e Padre Cesare Zanconato. Giornata Internazionale della Donna: ritrovarsi insieme a parlare a ruota libera.
- Terzo seminario su computer e internet con il dr.G.Minelli. “I miei incontri con Pasolini“ relazione a cura del dott. G.Guidi, con la proiezione di materiale video inedito.
- Nella PASINGER FABRIK caffè concerto del gruppo Folk’core‘ con canzoni napoletane vecchie, nuove e composizioni di A.Coppola, nell’ambito della manifestazione “Vulcano“, Napoli e dintorni. Incontro sul tema: “Così lontano, così vicino – qual è la distanza che separa il nostro mondo da quello della guerra?”.
- Incontro sul tema: “Anziani: problemi o opportunità?“ Internationales Volksfest 2002: infostand e partecipazione del Folk’core‘ al Westpark.
- Incontro sul tema: “Lingue regionali e dialetti, indici di culture diverse, strumenti di arricchimento socioculturale o di separazione?“
- Quelli che il teatro… presentano uno spettacolo nell’ambito della festa dell’Istituto It. di Cultura.
Testimonianze
“L’obiettivo per cui nel 1972 (ma l’idea era partita già tempo prima) fondammo Rinascita non era di un circolo come lo avete concretizzato voi nel corso degli anni. Noi eravamo impegnati politicamente e cercavamo una sede per la sezione PCI degli emigrati in Germania. Poi, nel corso degli anni, soprattutto degli ultimi due o tre, un apporto culturale ha fatto sì che, oltre ad essere un centro politico, sia anche socialmente attivo”.

Mario Cialini
“È difficile qui in emigrazione che un centro come questo riesca a vivere, ad essere vivace nonostante tutti i problemi che abbiamo avuto per 20 anni e ricordo l’impegno che fu nostro, di ex-giovani, per la creazione di questo circolo di Monaco di Baviera… che sia diventato un centro multietnico, multiculturale, che con le sue difficoltà, nel suo piccolo, riesce a dare vita e cuore ad una battaglia ideale per la quale abbiamo lavorato e abbiamo costituito questa associazione”. Da un discorso di Mario Cialini in occasione del 20° anniversario di Rinascita nel 1972 nella Goethestraße 54.
“Nonostante i cambiamenti è molto impressionante la costanza d’interesse e di partecipazione di un’associazione di base spontanea come Rinascita. Quest’anniversario è un’occasione per riflettere che, anche se i problemi cambiano, è importante, aldilà di alcuni preconcetti, mantenere una posizione critica e cercare di essere attivi”. Dott. Rosselli, ex-direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco, in un discorso al 20° anniversario di Rinascita nel 1972 nella Goethestraße.

Orazio Vallone
“Mi auguro più spazio e mezzi per i giovani e, dato che gli interessi sono diversi, più autonomia. …Sono cambiate le esigenze ed i rapporti con l’Italia, esiste una coscienza più europea ed il Rinascita va anche su questa strada, aiutando sia italiani che tedeschi ad integrarsi in Europa”. Orazio Vallone

Giuseppe Tumminaro
“Ricordo che un giorno, nella Goethestr., si presentò il Dott. Valacchi con due sacchi pieni. Dato che era quasi Natale dicemmo per scherzo che era arrivato Babbo Natale: la sorpresa fu grande e piacevole quando ci disse che aveva portato i libri per la biblioteca.” Giuseppe Tumminaro

Bruno Pirozzo
“Si andava a Bolzano a prendere l’Unità restando giorni via da casa e sacrificando in questo modo la famiglia, questo si faceva in nome di un’esigenza ideologica che ci faceva godere spiritualmente… Dopo non ce la siamo più sentita di affrontare questi sacrifici in nome di qualcosa che non c’era più.” Bruno Pirozzo
“Tentavamo di motivare i molti operai ma, spesso succedeva che essi erano interessati a noi solo per ottenere documenti e altre cose, anche per questo è stata persa la battaglia del PCI.”

Luigi Midena
“Non è un problema soltanto economico ma anche culturale, se non si cambia la testa non si va avanti, alcuni volevano soddisfare solo i loro interessi ed in questo modo hanno contribuito solo a consolidare quello scambio assistenzialistico: tu mi fai il favore ed io ti do il voto. Ma questo a noi non stava bene… Dopo esserci scornati nelle riunioni politiche avevamo il bel vizio che poi s’andava a bere qualcosa insieme, questo perché i rapporti tra di noi erano sempre molto leali… Le battaglie che ho fatto, le ho fatte sì anche per gli altri, ma le ho fatte in prima persona per me stesso, per un innalzamento del mio essere ed è questo ciò che cercavamo di comunicare agli altri… Sarei ancora ribelle, solamente vedo che non ci sono prospettive, si diceva che le idee sono buone però bisogna che abbiano gambe e chi dà le gambe alle nostre idee adesso?… Per questo anche i giovani sono scettici, non gli si dà neanche la possibilità di un sogno, di un’utopia, gli si dice: è così, non si può fare altro. …Comunque il circolo Rinascita, pur essendo una piccola cosa, è positiva, dicendoti di non accettare passivamente la zuppa che ti portano quotidianamente davanti; però, oltre al rifiuto, bisognerebbe fare un passo avanti e proporre un’alternativa… Col senno di poi potrei dire che uno che ha un dubbio, uno che mette in dubbio qualcosa, opera in modo positivo e costruttivo, apre una discussione.” Luigi Midena

Luisa Chiarot
“Per me la domanda chiave del Rinascita, dal distacco dal partito in poi, resta: “chi siamo, cosa vogliamo, dove andiamo?”. Luisa Chiarot

Sandra Cartacci
“In realtà io cercavo un ambiente italiano nel quale si parlasse di qualcos’altro che non fossero le ricette o le partite di calcio. …La prima impressione non fu delle più belle, c’era un po’ di crisi, si parlava addirittura di chiudere e io mi dissi: “Come, appena arrivata e già è finita la festa!?”…Il giornale è stato il mio primo amore, però ciò che mi è piaciuto è stato anche l’ambiente, casini compresi… È stata in qualche modo l’opportunità di tirare fuori il classico “sogno dal cassetto”, anche grazie al motto di Rinascita: “fare, non consumare, cultura”… Un’altra cosa che mi entusiasmò fu l’eterogeneità del gruppo, c’era di tutto un po’: operai, impiegati, liberi professionisti e pensionati. […] Adesso la situazione è diversa a causa di questi movimenti che sono associazioni spontanee di liberi cittadini, con cui è più facile aprire un discorso, prima c’erano solo i partiti e i discorsi correvano sempre su binari abbastanza rigidi. […] Per provare ad iniziare un progetto di autofinanziamento (ad es. per una sede) bisognerebbe che ci fossero più persone attive, perché le persone che ci sono adesso hanno già, ognuna, più di un ruolo che comporta, di per sè, un impegno multiplo.” Sandra Cartacci

Egle Maguolo-Wenzel
“Nel 1992 avrei preferito un nuovo nome per la neonata associazione, per evidenziare una svolta decisiva, cioè continuare a fare anche politica, ma in piena autonomia da qualsiasi partito. Noi, infatti, non chiediamo mai ai nostri iscritti se o quale tessera abbiano in tasca: il nostro statuto, però, parla chiaro… Se un “fascista” s’iscrive a Rinascita, forse non sa leggere… Quelli che ci additano come comunisti lo fanno in cattiva fede o lo dicono forse perché dà fastidio un’associazione che, contando solo sulle proprie forze, è riuscita ad evolversi di continuo e, in alcuni casi, ad anticipare certi cambiamenti e tanto entusiasmo ha dato i suoi frutti… Soprattutto il giornale veniva vissuto con molto entusiasmo, spesso facevamo anche numeri speciali perché avevamo tanto da dire… Ma anche il volontariato ha i suoi limiti. Sarebbe bello fare un giornale migliore, più competitivo e con una maggiore tiratura. Ciò richiederebbe ancora più lavoro ed il problema principale sarebbe quello del finanziamento. Un’associazione da sola non potrebbe permetterselo… In verità il nome “rinascita flash” è fuorviante, all’inizio era giusto, perché si trattava di un foglio di rinascita, con brevi notizie, cioè dei flash, sulle attività dell’associazione e su come l’associazione vedeva quello che succedeva intorno. Ora Rinascita si ritrova solo nelle due pagine “autogestite”. Nelle restanti 18 si scrive di tutto e si ritrovano idee ed opinioni molto diverse… Penso che qui a Monaco, anzi in Baviera, ci vorrebbe un giornale di questo tipo. Lo potrebbe realizzare, per esempio una cooperativa di persone e/o di associazioni, magari promossa dal Comites. Dovrebbe comunque essere sostenuto da sponsor… Penso che senza uno sbocco di questo tipo, rinascita flash non possa che tornare alle origini, cioè un bollettino fotocopiato per i soci… Mi piacerebbe che Rinascita si evolvesse sempre più come circolo culturale monacense (cioè radicato nel contesto locale) che parla soprattutto italiano.” Egle Maguolo-Wenzel

Daniela Pasculli-Schmidt
“Lessi per caso di una festa della donna e lì incontrai Egle: ci fu subito simpatia. Inoltre vidi che si facevano molte cose e accettai di partecipare a qualche riunione e, pian piano, ho assunto certi incarichi soprattutto nel gruppo donne… Ho fatto alcune amicizie, ho conosciuto persone che ho ammirato proprio perché, nonostante tutte le difficoltà linguistiche, culturali, anche dovute al grado d’istruzione, sono riuscite ad avere una posizione “civile” e ad ottenere il rispetto da parte dei tedeschi… Mosse da una grandissima voglia di diventare cittadini a tutti gli effetti… Sono persone che nella loro semplicità sono riuscite ad avere un ruolo portante nel gruppo degli italiani qui a Monaco… Per le elezioni del Comites si cercò di fare una lista programmatica e non politica, e nel programma c’era la “casa italiana”: si appoggiava l’idea di questo centro che fosse aperto a tutti gli italiani e anche a tutti gli stranieri, non un ghetto ma un punto d’incontro di attività. Quest’idea se, da una parte, fece avvicinare al Comites persone al di fuori degli schieramenti politici, dall’altra causò contrasti e liti anche a livello personale, tanto da mettere in crisi amicizie, ad esempio quella con Cuomo, cosa di cui mi dispiace tantissimo… Furono anni che ci portarono un grande riconoscimento anche da parte della città di Monaco, ad esempio il Kulturreferat e il Kreisverwaltungsreferat ci interpellavano, anche se per scopi loro, per la competenza che avevamo dimostrato… Rinascita adesso ha, con la storia dei gruppi, diversi spunti interessanti e in embrione ha la possibilità di fare molto; quello che noto sono le difficoltà ad organizzare il tutto, principalmente nel cercare di gestire le forze nel modo più adatto… Lo Stammtisch (incontro mensile tematico), secondo me, dovrebbe essere più valorizzato perché la voglia e la necessità di parlare di certe cose c’è… Ciò che mi auguro è che Rinascita rimanga un qualcosa di ben presente qui a Monaco e che anzi, come un impasto che lievita, cresca sempre più e raggiunga una popolarità a livello culturale, politico (non partitico) di rilevanza, che sia una delle voci solide degli italiani di qua, perché ce n’è bisogno.” Daniela Pasculli-Schmidt

Mattia Marino
“Essendo stato nel circolo Alcide Cervi a Stoccarda (anche come presidente) conoscevo già il Rinascita di Monaco e, quando nel 1982 fui trasferito a Monaco, fu giocoforza entrare a farne parte… Avendo un modo di essere “diverso” dalle altre sezioni del PCI, la trasformazione, da circolo politico ad associazione culturale, avvenne, secondo me, senza traumi, fu una trasformazione in un certo senso anche pilotata, perché noi, i cosiddetti “vecchi” di Rinascita, volevamo questa trasformazione… Durante la mia presidenza devo ammettere che, come tuttora, per carenza di tempo, non ho potuto fare più di tanto, il più è stato fatto grazie a quelli del direttivo… Per il futuro Rinascita dovrebbe trovare una collocazione più precisa nell’ambito dell’odierna società… La sede era il sogno, anche ad esempio nell’ambito di quel famoso “centro italiano”, innanzi tutto perché gli italiani ne hanno bisogno, dato che i problemi sono cresciuti, la gente vuole e sente il bisogno di incontrarsi con gli altri per discutere, perché il fatto di avere la parabolica, il fatto di essere informati sugli avvenimenti in Italia e nel mondo crea l’esigenza di uno scambio verbale attivo, di una discussione… Nonostante l’emigrazione si sia stabilizzata, c’è ancora chi arriva in Germania e, una volta qui, cerca contatto con qualcuno della propria lingua e cultura, ma dove?… L’intento era ed è quello di cercare di far incontrare questa nuova emigrazione (operaio, professionista e ricercatore ad esempio), di modo che questa comunità, se unita, possa far valere con maggiore efficacia i propri diritti… Ricordo con piacere la sensazione che ebbi guardando le foto fatte in occasione dei lavori di rinnovo della sede nella Goethestr., quella sensazione di partecipazione ed impegno, tutti a fare i muratori, gli imbianchini e via dicendo, per realizzare qualcosa in cui credevano molto… Nel trovare soluzioni si cercava sempre la nostra strada, si cercava la discussione con tutti anche se non tutti volevano discutere con noi.” Mattia Marino